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L’intervento immediato dei Carabinieri è scattato grazie alla chiamata della vittima. Convalida dell’arresto e misura cautelare con braccialetto elettronico per l’indagato.
Un trentenne residente a Tolve (Potenza) è finito in manette con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. L’intervento risolutivo è stato condotto dai militari della locale Stazione Carabinieri nel pomeriggio di mercoledì 29 ottobre, a seguito di una tempestiva segnalazione pervenuta alla Centrale Operativa direttamente dalla persona offesa.
Il Comando Provinciale Carabinieri di Potenza ha posto la tutela delle vittime e il contrasto ai reati di genere e domestici tra le sue priorità, e l’azione a Tolve ne è una chiara dimostrazione. L’immediato arrivo dei militari ha infatti permesso di accertare le condotte violente e vessatorie poste in essere dal coniuge.
La donna, nel formalizzare la denuncia, ha ricostruito una situazione di maltrattamenti e minacce che durava da tempo. L’ultimo episodio di violenza, che ha preceduto di pochi istanti la chiamata al Numero Unico di Emergenza 112, si sarebbe consumato con l’aggravante di essere avvenuto alla presenza dei figli minori.
Dopo gli opportuni accertamenti e gli approfondimenti del caso, i Carabinieri hanno tratto in arresto il 30enne, deferendolo all’Autorità Giudiziaria per il reato di maltrattamenti in famiglia. Al termine delle formalità di rito, l’uomo è stato associato presso la Casa Circondariale di Potenza, a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.
Nell’udienza svoltasi nella giornata di ieri, il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Potenza ha convalidato l’arresto. A fronte degli elementi probatori raccolti, il G.I.P. ha applicato nei confronti dell’indagato – per il quale vige la presunzione di innocenza sino a sentenza definitiva – la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare, il divieto di avvicinamento alle persone offese e l’apposizione del braccialetto elettronico.
Il Comando Provinciale Carabinieri di Potenza ribadisce con forza l’importanza della collaborazione e della denuncia, esortando tutte le vittime di violenza, minacce o stalking a rompere il silenzio e rivolgersi immediatamente al Numero Unico di Emergenza 112 o a qualsiasi Stazione Carabinieri sul territorio. La tempestività della chiamata si conferma un requisito essenziale per un intervento efficace che determini l’interruzione del ciclo di violenza e, di conseguenza, la salvaguardia dell’integrità delle vittime.









