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Il lunedì che ci siamo lasciati alle spalle non passerà certo alla storia come una data memorabile per la sinistra italiana. E se a livello nazionale il referendum si è chiuso con un quorum bassissimo, segno inequivocabile di un’apatia diffusa e di un disincanto sempre più profondo nei confronti della politica, in Basilicata la situazione è stata ancora più drammatica.
La sinistra lucana tocca il fondo, un fondo che non si è mai registrato prima
Parliamoci chiaro: la sinistra lucana ha raggiunto un punto di non ritorno. Dopo la sonora sconfitta a Lavello, il comune più grande della provincia di Potenza andato al voto, ieri è stato il turno di Matera. E anche qui, il risultato non lascia spazio a interpretazioni: Cifarelli, figura storica del PD lucano, è stato sonoramente battuto da Antonio Nicoletti. Una sconfitta che brucia due volte, se si considera che Cifarelli non ha avuto nemmeno l’appoggio del suo stesso partito. Sì, avete capito bene: il Partito Democratico ha lasciato solo uno dei suoi uomini di punta, in un momento cruciale.

E le conseguenze non si sono fatte attendere: le inevitabili dimissioni di Giovanni Lettieri da segretario regionale sono la logica (e dolorosa) conclusione di un percorso.
Capolinea di un gruppo politico senza visione
Siamo giunti al capolinea. Quello che si presenta oggi è il ritratto di un gruppo politico che ha dimostrato una totale assenza di visione, incapace di essere un vero partito, di intercettare le reali esigenze delle comunità e, soprattutto, di riconnettersi con l’elettorato di sinistra. Non bastano le belle parole, non bastano le promesse: se non si ha la capacità di leggere la realtà, di capire cosa vuole la gente e di offrire soluzioni concrete, si è destinati a soccombere.
La Basilicata ha bisogno di risposte, non di un vuoto politico. E la sinistra, quella che un tempo era la voce dei più deboli, sembra aver smarrito la strada, persa in diatribe interne e lontana anni luce dai problemi quotidiani dei cittadini. Urge una riflessione profonda, un’autocritica sincera e, forse, un cambio di rotta radicale. Altrimenti, il fondo che è stato toccato ieri rischia di diventare la normalità.