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Si è svolto a Casa Cava nei Sassi di Matera il Consiglio generale della Fai-Cisl Basilicata sul tema “Forestazione tra passato, presente e futuro”. All’iniziativa, insieme ai sindacalisti della Federazione agroalimentare e ambientale della Cisl, sono intervenuti -si legge in un comunicato – anche studiosi e rappresentanti delle istituzioni locali e regionali. Con oltre 350mila ettari e più di un terzo del territorio regionale coperto da boschi e foreste, il tema del lavoro forestale è ritenuto strategico dal sindacato, che per l’occasione ha ribadito l’urgenza di sbloccare il turn over degli operai idraulico-forestali. Raffaella Buonaguro, Segretaria nazionale e reggente della Fai-Cisl regionale, ha denunciato l’insufficienza di un turn over per 200 lavoratori: “È una buona notizia ma non basta per compensare le troppe uscite dal settore, con una forza lavoro che oggi conta in regione poco più di 2.200 addetti, avendo perso in 20 anni il 70% degli occupati. Dobbiamo mettere fine alla visione stereotipata di un settore assistenziale: lavoratrici e lavoratori meritano dignità e maggiore partecipazione ai processi decisionali se vogliamo valorizzare un settore produttivo e strategico per il recupero delle aree interne e la difesa dal dissesto idrogeologico, inoltre servono progetti credibili di lungo periodo con cui attrarre giovani nelle aree in via di spopolamento e nei settori ambientali e agroalimentari”, ha concluso Buonaguro. “Non riscontriamo la giusta volontà da parte della politica – ha denunciato il segretario generale della Cisl Basilicata, Cavallo – a rilanciare concretamente il settore: il sindacato propone una forestazione nuova da tempo, ma le aspettative sono sempre disattese, con il risultato che oggi tante tipologie di lavoro non vengono più eseguite, i lavoratori vengono impiegati quasi esclusivamente nella manutenzione del verde pubblico, mentre continua l’abbandono dei boschi”.
