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Basilicata, le due Province dicono “no” al dimensionamento scolastico e indicono una manifestazione a Potenza davanti alla sede della Regione

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Mercoledì 20 dicembre dalle ore 9.30 “ci ritroveremo davanti alla sede della Regione Basilicata insieme ai consiglieri provinciali, alla Consulta studentesca, agli studenti, ai sindacati, ai sindaci, ai consiglieri comunali, ai dirigenti scolastici e a tanti altri, per chiedere misure per una scuola lucana sempre più competitiva e ribadire la nostra netta contrarietà al taglio di 26 istituiti scolastici e per chiedere alla Regione Basilicata di voler evitare di procedere con questo dimensionamento”. Lo annunciano, in una nota, Christian Giordano (presidente della Provincia di Potenza) e Piero Marrese (presidente della Provincia di Matera e di Upi Basilicata).

“La Provincia di Potenza – precisa il presidente Christian Giordano – non taglierà nessun istituto e non lo farà perché non si presterà ad l’iniziativa del Governo Nazionale, che ha il mero obiettivo di fare cassa tagliando risorse alla scuola”.

“La Provincia di Matera – ha spiegato il suo presidente Piero Marrese – ha ulteriormente ribadito il concetto di una scelta che va contro gli interessi delle nostre comunità e che di fatto sono il segno di una distanza abissale tra chi deve decidere ed i cittadini che ne subirebbero le conseguenze. Per questo abbiamo chiesto più volte la riorganizzazione anche di un sistema di trasporto scolastico efficace ed efficiente che superasse le difficoltà derivanti proprio dall’utilizzo di strutture scolastiche realizzate a tale scopo”.

“Avevamo chiesto alla Regione Basilicata – ha aggiunto Marrese – di impegnarsi in sede di Conferenza Unificata, affinchè, nelle regioni come la nostra con scarsa densità demografica, con la quasi totalità di comuni svantaggiati e con calo demografico, si prevedesse l’applicazione di coefficienti diversi per determinare il numero di istituzioni scolastiche e per istituto. A Via Anzio fu chiesto anche di aggiornare le linee guida regionali per il dimensionamento e permettereil mantenimentto di in un numero ragionevole di istituzioni scolastiche sul territorio, veri presidi di esistenza delle nostre piccole comunità. Di tutto questo nulla è accaduto”.

“Le scuole e l’istruzione non possono essere gestite mediante un mero calcolo ragionieristico – precisa Giordano – senza nemmeno tener conto delle specificità dei diversi territori, tra l’altro in costante spopolamento. Non si tratta di una diatriba partitica ma di una battaglia a difesa dei nostri territori: abbiamo il dovere morale di difendere le nostre scuole e i relativi posti di lavoro e servizi, di vitale importanza per le nostre comunità. Il Rapporto Svimez ha evidenziato che il divario Sud-Nord è anche un divario di conoscenza e saperi dei nostri ragazzi. Per il nostro ed il loro futuro, i nostri giovani non meritano di rimanere indietro a nessuno. È il momento della scelta: chi Governa la nostra Regione deve decidere se avere il coraggio di difendere la propria terra oppure se adeguarsi agli indirizzi politici romani”. La Regione Basilicata avrebbe bisogno dell’applicazione di misure perequative e al contrario ci vengono propinati metodi ragionieristici che hanno quale effetto il taglio degli istituti scolastici, dei servizi e dei posti di lavoro. Tra l’altro l’applicazione del Dm 127 del 30 giugno 2022 e delle linee guida approvate dalla Regione Basilicata con Dgr rendono la Basilicata la regione che subirà le conseguenze più gravi: oltre il 23% dei nostri istituti scolastici saranno tagliati. La Regione si faccia interprete degli interessi delle nostre comunità e si schieri dalla parte dei lucani. Non faccia prevalere l’indirizzo di partito nazionale alla sopravvivenza delle nostre comunità. “A questo punto – concludono i due presidenti delle Province – non ci resta che chiedere alla Giunta Regionale di prendere in mano la situazione e di avviare un’azione politica capace di scongiurare il taglio e preservare i servizi delle nostre comunità”.

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